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martedì 16 giugno 2009

Per una nuova "La Repubblica"

"La Repubblica" partito politico o no. Non è questo il problema. Il post precedente aveva solo la funzione di dimostrare che la formula giornale-partito non è un'invenzione, ma è stata un'idea ben presente al suo fondatore e all'attuale direttore.

Ma andiamo in ordine, 19marzo09, a differenza di Repubblica, è nato per informare sui quei piccoli fatti che non trovano spazio nei grandi media, per sollevare temi di dibattito e a volte per proporre idee personali, senza cercare mai di pretendere di "contribuire alla formazione d’un modo di sentire, di comportarsi; [...] educare civilmente e culturalmente i suoi lettori, orientarne le scelte", come scrive Scalfari.

Ogni giornale è libero di adottare la linea editoriale che crede più giusta, sostenerla tenacemente, portarla avanti ad oltranza.

Il punto vero è che ormai da troppio tempo "la Repubblica" è un giornale totalmente appiattito sulle solite posizioni, accecata da un anti-berlusconismo anacronistico, appoggiato negli ultimi anni ad un partito forse mai nato.

La richiesta delle dimissioni del direttore, Ezio Mauro, è solo una provocazione. Il punto vero è che "la Repubblica" avrebbe bisogno, modestissimo parere, di un rinnovamento profondo, una spinta nuova, un cambiamento di mentalità.

Da qui parte anche l'apertura di un gruppo su Facebook, "Per una nuova Repubblica", al quale spero aderisacano in molti. Scopo sarà quello di misurare il "dissenso" nei confronti di questo giornale che un tempo era arrivato a superare nelle vendite il "Corriere", conoscere le opinioni dei lettori, discutere con gli appassionati di giornalismo. Questo è il link http://www.facebook.com/home.php?ref=home#/group.php?gid=95034226177
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4 commenti:

  1. Si può anche dissentire, certo, ma l'antiberlusconismo, laddove significa non accettare che questa persona faccia il capo del governo per due o tre motivi ben precisi (conflitto d'interessi, "questione morale" e soprattutto, condanne e prescrizioni, queste ultime insieme all'impossibilità di procedere a giudizio anche laddove sia abbastanza evidente la responsabilità), l'antiberlusconismo appunto, non è anacronistico. Quando significa queste cose qua che ho scritto, significa semplicemente non accettare di affidare un incarico così importante a qualcuno moralmente deprecabile.

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  2. conosci la mia predilezione per il corriere. ma prendi corsera e repubblica oggi 17 giugno. repubblica (unica) apre con la denuncia dell'antitrust e il doppio dei fondi pubblicitari a mediaset rispetto alla rai. corriere non parla di NESSUNO dei due.
    repubblica è un giornale di belle penne( per questo motivo spesso appiattito sui benpensanti di sinistra, sul moralismo di moda, sul politicamente corretto, sul commento a discapito della notizia), ma è indubbio, secondo me, il carattere giovane, fresco e efficace della sua scrittura e anche della sua proposta giornalistica. i de profundis (vedi commento precedente post di anonimo) se li ficchino nel culo i soliti lamentosi.
    repubblica partito? ma scusa ciaraffo, quale grande giornale non ambisce a creare una corrente di pensiero nell'opinione pubblica??

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  3. ah poi va benissimo riflettere sul carattere di repubblica in modo perspicace come hai fatto tu. ma il gruppo su facebokk no!!! invoco la censura

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  4. precisazione. oggi il corsera ha un'inchiesta della sarzanini sulle indagini su silvio a bari che la repubblica se la sogna....

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