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Libri letti e da leggere.
Buoni propositi e cattive azioni.

martedì 29 dicembre 2009

Amici (e nemici) di Facebook


Ho letto con interesse l'articolo di Maria Laura Rodotà sul "Corriere della Sera" di qualche giorno fa dal titolo "L'amicizia svuotata ai tempi di Facebook". Me lo aveva segnalato anche un mio amico, Luca.

La tesi dell'autrice è comprensibile sin dal titolo. Facebook crea un'area d'incontro virtuale che toglie spazio e tempo agli incontri reali svuotando così di senso le relazioni umane. Penso che il mio amico Luca abbracci totalmente questa tesi.

Personalmente colgo un errore nella'approcciarsi al fenomeno Facebook (errore che trovo sia nell'autrice del Corriere sia sui molti commenti che ho trovato nel web). Molti, quasi tutti, tendono ad assolutizzare questo social network. Facebook male assoluto, Facebook bene assoluto, Facebook creatore di reti sociali, Facebook distruttore di amicizie vere, Facebook ci "costringe all'isolamento delle nostre caverne elettroniche", Facebook una finestra capace di costruire relazioni con il mondo intero.

E se Facebook non fosse nulla di tutto questo?

"L’amicizia al tempo di Facebook: non più una frequentazione continua fatta di serate, discussioni, reciproche consolazioni. Casomai, un dialogo virtuale fatto di battute tra individui che quando va bene si sono visti due volte". Leggendo le prime righe del pezzo della Rodotà mi è venuta in mente ciò che avevo vissuto appena la sera prima.

Il mio pc era acceso e come spesso accade era aperta anche la pagina di Facebook. Rimane aperta per praticamente tutto il tempo in cui è acceso il pc. "Ridotta a icona", come dice il linguaggio del computer. Mi ha contattato un amico sulla chat chiedendomi se volevamo andare al cinema quella sera. Gli ho detto che avrei controllato orari e cinema e gli avrei fatto sapere. Lui è tornato al suo lavoro. Quando io ho finito la mia ricerca l'ho ricontattato e ci siamo dati appuntamento per la sera. Abbiamo visto il film eppoi ci siamo seduti davanti a una birra a commentare la pellicola appena vista, a discutere di politica, a chiacchierare del lavoro e farci confidenze sulle rispettive situazioni sentimentali. Il giorno dopo su Facebook abbiamo postato molti video del film che avevamo visto per far sapere ai nostri amici che lo avevamo apprezzato.

Facebook ha distrutto il mio senso dell'amicizia?

Però la Rodotà coglie un aspetto vero (quello condiviso anche dal mio amico Luca). Ci sono persone che scambiano la piazza virtuale di Facebook per una piazza reale, riempiono la loro solitudine con il tasto "aggiungi un amico".

Ma Facebook è un mezzo e non possiamo prendercela con il mezzo se le persone ne fanno un uso sbagliato. Sarebbe come arrabbiarsi con l'automobile dopo che un pazzo ci è venuto addosso a 150 kmh.

Su questo blog ho trovato un paragone che ritengo molto vero. "Ciascuno di noi aveva agendine scritte a mano con i numeri di telefono ed indirizzi di una miriade di persone: alcune erano amici veri, altri conoscenti occasionali, altri familiari più o meno evitabili o evitati. La rubrica di Facebook funziona nello stesso modo, e se qualcuno pensa che tutti i suoi contatti su Facebook o tutti i numeri che ha nell’agendina scritta a mano siano gli amici del cuore, forse il problema è che lui ha uno strano concetto di “amicizia”, e tende a considerare “amico” chiunque gli rivolga la parola in bus per un secondo e mezzo".

E' vero. Anche io su Facebook ho "solo" 190 amici (191 se la Rodotà mi accetta la richiesta che le ho appena fatto). Molte non le conosco e non le ho mai viste (e forse mai le vedrò), ma attraverso Fb ho rivolto loro domande e ricevuto risposte, mi sono stati segnalati articoli interessanti da leggere e io ho pubblicizzato questo blog nelle loro bacheche. Anni fa non avrei potuto farlo.

Non sono amici. Vogliamo chiamarli contatti? Si, sono d'accordo, sarebbe meglio chiamarli contatti. Ma alla fine che cambierebbe?


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lunedì 28 dicembre 2009

Lo Stato d'emergenza (...e Bertolaso)


La fine dell'anno è tempo di bilanci. Giornali e tv spesso commissionano sondaggi per sapere quale personaggio o evento ha colpito di più l'opinione pubblica durante i mesi appena trascorsi.

Così ha fatto Skytg24 che nei giorni scorsi ha reso noto i risultati della ricerca. Primo: il presidente Usa, Barack Obama. Secondo: il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano. Terzo (rullo di tamburi...): il sottosegretario alla Protezione civile, Guido Bertolaso.

Nel Paese dei campanili e dei Bar dello Sport dove il chiacchiericcio è assai praticato, un uomo concreto sempre al centro della scena quando si tratta di intervenire in situazioni di pericolo o emergenza non può che essere apprezzato.

Ma il successo di Bertolaso è in una parola chiave che è proprio emergenza.

Scrivo a memoria senza fare ricerche su internet gli ultimi casi di "emergenza" che mi vengono in mente: terremoto in Abruzzo (non a caso la notizia che ha più colpito l'opinione pubblica stando a un sondaggio sempre di Sky), alluvione a Messina, rifiuti in Campania, treni fermi per il freddo, la neve a Milano.

Per non contare tutti gli stati d'emergenza che spesso sentiamo annunciare dai telegiornali. In tutti questi casi c'è un uomo in prima fila: lui, Guido Bertolaso.

La fortuna del capo della Protezione Civile è senz'altro quella di guidare una squadra che il più delle volte funziona. E in Italia non è un fatto del tutto scontato.

Ma come detto prima la sua fortuna principale è quella di guidare la Protezione Civile in un Paese in un continuo "stato d'emergenza". Un Paese incapace di gestire l'ordinaria amministrazione, che non riesce a finire la costruzione dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria, ma progetta il ponte sullo Stretto, che non ristruttura, non ripara e piange poi sulle tragedie.

Emergenza. Provate a cercarla su Google. 8.625 notizie contenente la parola "emergenza". Di queste 1.753 contengono anche le parole "protezione civile" (il dato è in continuo aggiornamento). Ordinando i risultati di questa seconda ricerca per data, si scopre che queste notizie vanno solo dal 21 dicembre ad oggi. Sette giorni, una settimana per riempire 100 pagine di ricerca su Google di "emergenze".

E' questa una delle fotografie del Paese in cui Guido Bertolaso, capo della Protezione Civile, è la terza persona per popolarità.



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mercoledì 23 dicembre 2009

Per la serie abbassiamo i toni...

Brutti stronzi, vogliamo abbassare questi cazzo di toni?

Detto fatto. Ecco a voi una serie di lanci d'agenzia di questi tre giorni di inizio settimana natalizia.

RIFORME:VITALI(PDL),PER FARLE ISOLARE IL TALEBANO DI PIETRO
(ANSA) - ROMA, 21 DIC - "E' proprio vero. Per avviare un percorso di riforme costituzionali e ordinarie, con il maggior consenso possibile, bisogna isolare il talebano Di Pietro''. Lo afferma Luigi Vitali, componente della consulta Giustizia del Pdl. "Del resto,se l'Italia per Di Pietro dovesse funzionare come il suo partito, si farebbe prima a parlare di dittatura invece che di democrazia".

BERLUSCONI: PARDI (IDV), CAMPAGNA ODIO? PREMIER NE E' AUTORE
(ANSA) - ROMA, 22 DIC - "Questa storia della campagna di odio e' una ballla insopportabile". Lo ha affermato Francesco Pardi, senatore dell'Italia del Valori questa mattina a ''Omnibus'' su La7. "Tutte le manifestazioni degli ultimi anni - ha proseguito - anche quelle spontanee, sono state sempre pacifiche. La campagna di odio semmai ha un autore fondamentale che è il presidente del Consiglio. Berlusconi infatti si è sempre scatenato con insulti contro gli avversari. A cambiare il clima d'odio ci pensi innanzitutto il premier quando se la prende con il presidente della Repubblica o con la Corte Costituzionale. Non credo poi che ci sia questo estremo bisogno di riforme costituzionali. L'unica legge che andrebbe cambiata - ha proseguito Pardi - e' la legge elettorale. Infatti l'aspirazione del presidente del Consiglio, che era ineleggibile e incompatibile con l'esercizio del potere politico, e' avere un rapporto diretto con il popolo. Ma quando si invoca il consenso popolare si dice una menzogna perchè la nostra non e' una Repubblica presidenziale, anche se siamo stati costretti a votare con una legge elettorale infame che appunto andrebbe cambiata''.

BERLUSCONI: GASPARRI, PARDI E' UN TERRORISTA COME LE BR

(ANSA) - ROMA, 22 DIC - "Levare di torno Berlusconi, questa è la parola d'ordine della violenza della sinistra anche se la dicono durante la pubblicita', come ha fatto Pardi, perche' si vergognano". Lo ha detto Maurizio Gasparri, senatore del Popolo della Liberta', questa mattina a "Omnibus" su La7. Commentando una frase del senatore dell'Italia dei Valori Francesco Pardi, Gasparri ha continuato dicendo che "Pardi è una persona pericolosa per la democrazia, è come le Brigate Rosse, solo Curcio parlava così. La violenza è alimentata anche da chi, come Pardi, usa un linguaggio terroristico che poi pazzi di turno trasformano in oggetti lanciati. Gente come Pardi è incompatibile con la democrazia"

BERLUSCONI: PARDI, GASPARRI? E' UN NEOFITA DELLA DEMOCRAZIA
(ANSA) - ROMA, 22 DIC - "Ricordo a Gasparri che dare del terrorista a chi non lo è, è passibile di querela. Non lo faccio perche' significherebbe avere considerazione della sua scarsa intelligenza". Lo ha detto il senatore dell'Italia dei Valori, Francesco Pardi, in riferimento a quanto affermato dal capogruppo del Pdl al Senato stamattina durante la trasmissione Omnibus, su La7. "Sarebbe il caso invece - è la replica di Pardi - che colui che una volta chiamavano 'il carrierino dei piccoli', chieda scusa agli italiani che hanno visto la trasmissione stamattina per le corbellerie che ha sparato e per le solite strumentali polemiche a cui non ci abitueremo mai. Gli avversari politici si battono con la ragione. Gasparri, in mancanza di questa, e' costretto alla falsificazione e agli insulti: comportamenti non sorprendenti in un neofita della democrazia".

FIAT: BARBATO(IDV),PER OGNI LICENZIATO TIRO STATUA A PREMIER
(ANSA) - ROMA, 22 DIC - "Per ogni operaio della Fiat buttato fuori, la tiro io in faccia la statuetta a Berlusconi". Lo ha detto, prendendo la parola durante il sit-in di protesta degli operai Fiat di fronte a Palazzo Chigi, Francesco Barbato, deputato dell'Italia dei Valori.

FIAT: LABOCCETTA, IDV CACCI BARBATO, E' TARTAGLIA CAMERA
(ANSA) - ROMA, 23 DIC - "Che Franco Barbato, deputato dipietrista, sia un soggetto socialmente pericoloso, sostanzialmente uno squilibrato, che dall'inizio della legislatura cerca in maniera maniacale la rissa in aula esibendosi in continue provocazioni, lanciando sistematiche offese a Silvio Berlusconi, a tutto il Governo, alla maggioranza parlamentare, lo sostengo da sempre. Barbato è il Tartaglia di Montecitorio". Lo ha detto Amedeo Laboccetta, deputato campano del Pdl.



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martedì 22 dicembre 2009

Stop!...No,grazie.


20 dicembre, Italia. Nevica. Di per sè non è una notizia. Lo sarebbe se fosse il 20 agosto.

21 dicembre, giornali italiani. "La Neve paralizza il nord...un momento della drammatica giornata con la città sotto la neve...Milano in ginocchio sotto la neve...odissea dei viaggiatori...la grande paralisi dell'Eurotunnel". E questa è "La Repubblica".

"Il nord Italia si ferma per neve...pendolari in trappola..trasporti nel caos". Sono i toni appena più sobri del "Corriere".

I giornali sono così. Urlano quando non ce n'è motivo e spesso restano in silenzio quando bisognerebbe urlare. Ma ai giornali che parlano del caldo estivo d'estate e del freddo invernale d'inverno siamo ormai abituati.

Credo che dal caos milanese di questi giorni si possa trarre una piccola lezione. Le nevicate erano state previste tanto che il vice sindaco milanese, De Corato, aveva invitato i cittadini a non prendere la macchina in questi giorni. La foto sopra, presa dal sito del Corriere, parla chiaro: nessuno, o in pochi, lo hanno ascoltato.

E' vero che un amministratore dovrebbe adoperarsi perchè, nonostante la neve, le strade siano agibili, i marciapiedi puliti, i mezzi pubblici funzionanti. Ma se nevica, nevica. Lasciare a casa l'auto per un giorno non avrebbe ucciso nessuno.

La verità è che non siamo più capaci di fermarci. Nessuno di quei milanesi intrappolati nelle auto bloccate ha avuto il coraggio di alzare la cornetta del telefono e dire "...mi dispiace, oggi non vengo a lavoro" (così come non lo avrebbe avuto chi scrive e chi legge questo post). Ci sentiamo tutti indispensabili, rotella di un meccanismo che senza di noi andrebbe in blocco. L'azienda, l'ufficio, il giornale, l'officina, il negozio, etc etc, non avrebbero funzionato senza di noi (dell'elenco non fanno parte gli ospedali, e non è un caso).

E così anche il ministro La Russa ci ripensi. Eviti a giovani soldati lo sforzo di andare a spalare la neve dalle strade del capoluogo milanese (che il bacino di voti più grande del ministro della Difesa...). Tra pochi giorni è Natale e la città imbiancata è la cornice perfetta ai nostri pranzi e cene con amici e parenti. In quei momenti a nessuno daranno fastidio i marciapiedi ghiacciati e le strade impraticabili. Saremo tutti fermi. Forse.


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giovedì 17 dicembre 2009

Votami..nel 2013!


Dopo la violenza al premier Silvio Berlusconi si sono moltiplicati gli appelli ad abbassare i toni. Sono anni che la politica italiana non perde occasione per esprimersi in modo esagerato, a volte addirittura in modo volgare.

Non è intenzione di 19marzo09, come al solito, attribuire responsabilità all'uno o all'altro schieramento, a questo o a quel politico. Lo scopo del post è quello di segnalare un piccolo caso che testimonia bene la divisione della società italiana prodotta da un'incomunicabilità che dal sistema politico si è trasferito alla società civile.

Come detto, quello che qui si racconta è un piccolo caso, non paragonabile all'intervento del capogruppo del Pdl alla Camera o di un editoriale di Marco Travaglio

Qui si parla di un consigliere comunale di Roma, Patrizio Bianconi che aveva già dimostrato di interpretare nel migliore dei modi l'essere esponente di un partito: rappresentare gli interessi di una parte (partito appunto) giudicandoli prioritari rispetto a quelli di altre fazioni e addirittura superiori per importanza nei confronti di quelli dell'intera collettività.

Già il settembre scorso aveva risposto alla mail di un cittadino che chiedeva quale fosse il modo per ottenere lo spostamento di alcuni cassonetti (si badi bene, non chiedeva un intervento arbitrario per spostarli, cioè una raccomandazione). La risposta era stata secca: "Lei non mi ha votato. Perchè ora si rivolge a me?"

La lettera che il consigliere Bianconi sta inviando in questi giorni agli indirizzi presenti nella sua agenda parla chiaro. "Io mi faccio il mazzo per comunicare le nostre iniziative, ma non lo faccio per puro impegno civile. Lo faccio perchè voi mi votiate e se non avete intenzione di farlo ditemelo così risparmio tempo, fatica e denaro e non vi invio più queste comunicazioni".

E' giusto non fare troppo i disfattisti e magari il consigliere Bianconi lo fa per spirito ambientalista e giustamente vuole risparmiare carta. Certo iniziare una campagna elettorale ben tre anni prima delle votazioni chissà quanta ne farà sprecare, di carta.

Intanto facciamo gli auguri a Bianconi per la corsa al Comune di Roma nel 2013!

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venerdì 11 dicembre 2009

Quando l'ha detto?

Oggi si rigioca. Dopo il "Chi l'ha detto?", è l'ora del "Quando l'ha detto?".

L'autore lo dico io. E' Gianfranco Fini, attuale presidente della Camera, co-fondatore del Pdl, ex leader di Alleanza Nazionale e prima ancora segretario del Movimento Sociale Italiano.

Sono molti mesi che Fini è entrato in contrapposizione con il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nonchè l'altro fondatore del Pdl.

Riassumere le varie diatribe che si sono susseguite tra i due è impresa ardua. I temi di scontro sono le politiche sull'immigrazione, sulla bioetica, il ruolo del Parlamento e delle istituzioni in genere. Una diversa interpretazione della politica insomma. Fini si è dimostrato il nemico più acceso della politica del governo, più di qualsiasi altra opposizione. Tanto che un ministro, Claudio Scajola, ha definito la sua linea "esterna al Pdl". I detrattori di Fini gli danno del traditore. Anche i suoi compagni di partito non seguono più il "capo". E già anni fa una costola di An non lo seguì nel Pdl perchè convinti che l'operazione tradiva i valori tradizionali della destra.

Allora giochiamo? Quando l'ha detto?

"È giusto chiedere alla destra italiana di affermare senza reticenza che l'antifascismo fu un momento storicamente essenziale per il ritorno dei valori democratici che il fascismo aveva conculcato".

"La destra politica non è figlia del fascismo. I valori della destra preesistono al fascismo, lo hanno attraversato e ad esso sono sopravvissuti".


Un mese fa? Un anno fa?
La risposta datela voi. La soluzione ve la do nel prossimo post.


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venerdì 4 dicembre 2009

Chi lo ha detto?

Oggi si gioca.

Gli schieramenti politici sono sempre più privi d'identità. Il linguaggio politico è molto lontano da quello di 20 o 30 anni fa che era ingessato, burocratico, molto spesso autoreferenziale. Oggi è meno politichese, come si dice spesso. Un linguaggio più diretto, più comprensibile, chiaro anche alla "casalinga di Voghera". Stronzi, farabutti, coglioni sono termini che abbiamo ascoltato da presidenti della Camera, del Consiglio, semplici parlamentari.


Ma qual'è l'altra faccia della medaglia? I politici di 20 anni esprimevano concetti che la "base", gli elettori, capivano subito. Parole e concetti chiave che venivano immediatamente attribuiti a una precisa parte politica. Oggi è ancora possibile?
Mi direte, è la politica ad essere cambiata, non i politici. Oggi tutto è liquido (come insegna Bauman). Tutto è poco identificabile e molto interscambiabile.
Allora giochiamo. Chi lo ha detto?

A) "Ho chiesto alle principali televisioni e radio italiane di scegliere, per il tradizionale brindisi dell'ultimo dell'anno, le bollicine dei nostri spumanti. Sara' un modo per festeggiare insieme non solo il nuovo anno, ma anche uno dei prodotti simbolo dei nostri territori e, con esso, l'agricoltura italiana tutta
".

B) "
Quando si parla di 'Annozero' mi stupisco di chi si stupisce. Il format di 'Annozero' - piaccia o non piaccia - e' noto a tutti. Si tratta di uno straordinario ed efficace esempio di giornalismo militante. Del resto, il giornalismo d'inchiesta e il giornalismo militante fanno parte, oggi, del servizio pubblico radiotelevisivo. Non a caso, il pluralismo nella Rai e' ormai una semplice sommatoria di faziosità".

C)"Il Partito Democratico e' ancora oggi inspiegabilmente diviso al suo interno sull'atteggiamento da tenere nei confronti della manifestazione del No B-day. E' una linea confusa e negativa che non fa bene ne' al partito ne' contribuisce a creare le condizioni di una opposizione che si mostri credibile alternativa. Si ripropone l'atteggiamento caro al vecchio Pci della protesta fine a se stessa sul modello del partito di 'lotta e di governo".

D)In riferifemto alla manifestazione di domani, No B-Day, ha detto:"
Più gente va, meglio è. E certe esitazioni mi paiono davvero incomprensibili".

A) ɐɹnʇ1oɔıɹbɐ,11ǝp "ɐʇsıɥbǝ1" oɹʇsıuıɯ 'ɐıɐz ɐɔn1
B) ıɐɹ ɐzuɐ1ıbıʌ ǝuoıssıɯɯoɔ pd ǝʇuǝpısǝɹdǝɔıʌ 'o1ɹǝɯ oıbɹoıb
C) pd oʇɐʇndǝp 'ıʇʇǝsn1 ozuǝɹ
D) ıuoɹʇ1ǝʌ ɹǝʇ1ɐʍ E quest'ultima cosa torno a scrivere normalmente. Veltroni è quello che per non nominare Berlusconi coniò la formula il "
principale esponente allo schieramento a me avverso". Non si sa se Veltroni ha fatto la dichiarazione dall'Africa.

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