Mi limito quindi a segnalare due o tre cose che reputo molto interessanti.
La prima: un articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere di oggi, 6 maggio, intitolato "E la sinistra abbandona gli operai" (purtoppo non l'ho trovato sul sito quindi non lo posso linkare). Il giornalista del Corriere commenta un articolo apparso su Liberazione di ieri sulla deriva destrorsa-padana degli operai. Il giornale comunista rimane sbigottito da questo mutamento sociale (già in atto da tempo in realtà. Sveglia, compagni!) arrivando a ripugnare la figura del Cipputi. Copiare non è mai bello, ma è inutile cercare qualcosa di meglio da dire del perfetto. Quindi copio. "Qualsiasi sommossa di schiavi, da Spartaco in poi, ha il potere di sedurmi malgrado il costo e la vanità dell'impresa. Rivoluzionario nella vita pubblica, sono tuttavia rimasto profondamente borghese nel privato, senza trovare un'armonia tra comportamenti intimi e ideali pubblici. Io non c'entro niente con il mondo di cui ho parlato per una vita. Un pò come molti intellettuali di sinistra". Firmato Luigi Pintor, fondatore de il manifesto.
La seconda: sempre sul succitato giornale (sull'altro principale quotidiano italiano non ne ho trovata traccia, chapeau!), pagina 20, ho letto che la vedova Pinelli è stata invitata dal presidente della Repubblica al Quirinale al "giorno del ricordo delle vittime del terrorismo e delle stragi".
La terza: l'Internazionale di questa settimana presenta un lungo articolo scritto da uno storico inglese sulla storia recente della sinistra italiana (19marzo09 lo deve ancora leggere e quindi si astiene da ogni commento).
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