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giovedì 9 aprile 2009

Cronache da un terremoto del 6 aprile 2053



6 aprile 2053- La città è distrutta. La polvere che si alza dalle poche strutture ancora in piedi indica l'ultima scossa. Nella notte la terra ha tremato e ha seminato morte e distruzione. Fare una conta delle vittime al momento è impossibile. Cento, due cento, tre cento. I primi soccorritori arrivati già nella notte dicono che non ricordano di aver mai trovato una situazione del genere. Qui, è più facile contare le case rimaste su di quelle crollate.

7 aprile 2053- Le vittime sono 150. Per il momento. Sicuramente il numero è destinato a salire. I vigili del fuoco e i volontari della protezione civile scavano senza sosta nella speranza di trovare qualcuno ancora in vita. Ieri una donna è stata estratta viva dalle macerie. Gli applausi sono scoppiati liberatori quando la donna è riuscita ad alzare un braccio per rassicurare i presenti. Intanto le vittime sono salite a 189. Un intero nucleo familiare è stato ritrovato tra quel che rimane della loro villetta. Oggi arriverà in città il Capo.

8 aprile 2053- La gara di solidarietà è partita e attraversa tutta l'Italia. Raccolte di beni di prima necessità e di denaro, offerte di posti letto nelle proprie case. Dal Veneto un gruppo di falegnami in pensione sta partendo portando nei luoghi del sisastro il materiale per costruire una chiesetta. Intanto la conta delle vittime aumenta. Ieri è stato trovato un ragazzo. La mamma in lacrime racconta la sua storia: "Era appena tornato dall'Africa, faceva il volontario in Zimbabwe". Il Capo ha prolungato la sua visita nei luoghi del disastra: "Nessuo sarà lasciato solo", ha detto.

9 aprile 2053- La terra continua a tremare. Ieri una scossa del 5 grado della scala Richter ha fatto crollare quel che rimaneva della cupola del Duomo. Le macerie continuano a restituire i corpi degli abitanti della città ormai distrutta. Siamo a 256.
Ringraziamo i nostri lettori che in questi giorni ci stanno seguendo numerosissimi. Cinque milioni e 700 mila copie vendute l'altro ieri, otto milioni e 700 mila ieri. Anche il nostro allegato speciale è stato seguitissimo: 6,7 milioni di lettori. Cifre che superano ogni record precedente.

10 aprile 2053- Perchè le case sono crollate come cadono i biscotti nel latte dopo averli inzuppati troppo? E' questa la domanda che circola tra le tende allestite per gli sfollati. Risparmi di una vita per tirare su quella casa che non ha retto alle scosse che se avvenute in Giappone non avrebbero causato nemeno un morto, se non per infarto. La Magistratura indagherà. Intanto il Presidente ieri ha detto che "dobbiamo sentirci tutti colpevoli". Tutte le altre più alte cariche dello Stato si sono dette concordi.

11 aprile 2053- Hanno lavorato tutta la notte. Alla fine la gioia ha prevalso sulla fatica. I cani hanno cominciato ad abbaiare indicando ai soccoritori un punto preciso e lì si è cominciato a scavare. Dopo due ore di lavoro è emersa Lucia, tra gli applausi dei presenti. Ma accanto alle storie a lieto fine, ce ne sono altre col finale tragico. Marco non doveva essere in città. Aveva deciso all'ultimo momento di restare. E' rimasto seppellitto dalle travi del tetto della casa dove era ospitato da un amico. Le vittime sono 294. All'appello non manca più nessuno, quindi la conta è definitiva.

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