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lunedì 6 luglio 2009

A.A.A: Cercasi giovani giornalisti

Girando in libreria ho trovato un libro. "Ci metto la firma. La gavetta dei giornalisti famosi" di Mariano Sabatini. Classico libro in cui il titolo spiega benissimo il contenuto. L'autore ha ascoltato giornalisti noti come Ennio Remondino, Vittorio Zucconi, Aldo Cazzullo, Daniele Mastrogiacomo, solo per citarne alcuni, e intervistandoli secondo uno schema fiso per tutti, racconta i loro esordi. Ho letto appena 63 pagine, ma ho sentito subito il bisogno di mandare una mail all'autore (l'indirizzo è stato facilissimo da trovare, lo scrive lui stesso alla fine del libro) facendogli una proposta. Leggete il testo della mail:


"Ciao Mariano,
non ti do del lei solo perchè le volte che l'ho fatto con dei "colleghi" sono stato rimproverato di troppo formalismo. Sono Francesco Ciaraffo, ho ventitre anni e frequesto l' IFG (Istituto per la Formazione al Giornalismo) a Urbino e ho appena finito il mio primo stage alla Gazzetta. Insomma, voglio fare il giornalista e sto cercando di attrezzarmi per diventarlo. Girando in libreria ho trovato il tuo libro, mi ha incuriosito e l'ho comprato. Ho iniziato a leggerlo ieri, quindi sono arrivato solo a pagina 63. Diciamo quindi che è un pò prematuro dirti quello che penso. Comunque l'idea è originale e anche la forma di intervista che seguono tutte lo stesso canovaccio. Ed è interessante soprattutto per chi, come me, sta facendo i primi passi in questa professione e
spesso ha la sensazione di essere una goccia nel mare. Ti scrivo per dirti una sensazione che ho avuto leggendo le prime interviste. Quelle che scorrono tra le mani sono pagine che raccontano di grandi giornalisti che ce l'hanno fatta. Sono diventate grandi firme! Ma le loro testimonianze sono lontanissime dalle mie esperienze. Molti hanno superato i 50, moltissimi i 40, alcuni i 60 anni. Mancano insomma i 30enni (del resto siamo in Italia...). Non ti devo dire io quanto questa professione sia cambiata in pochissimi anni e nel libro mancano le testimonianze di chi, trentenne degli anni 2000, è riuscito ad entrare in una redazione con un un buon contratto e in modo più o meno stabile. Magari non sono ancora grandi firme, ma è a loro che guardo per sconfingerre quei momenti in cui i "colleghi" più grandi e più "affermati" mi consigliano di lasciar perdere (memorabile il consiglio che ha dato Riotta, allora direttore del Tg1, a me e agli altri ragazzi della scuola di fare il fisioterapista ).
E' a loro, a mio modesto parere, che bisogna chiedere "come si divennta giornalisti oggi".
Che ne pensi se ne cerchiamo qualcuno di questi ragazzi e ci facciamo raccontare la loro esperienza?"




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